Palazzo Pretorio e Torre Civica (Trento)

Il palazzo Pretorio esisteva nel IX,X,XI secolo come edificio vescovile, ma soloPalazzo Pretorio e torre civica in piazza Duomo Trento tra 1207 e il 1218 subì una vera trasformazione con ricostruzioni, durante il periodo in cui il Principe Vescovo Federico Vanga governava la città. In seguito vennero poi fatte  al palazzo opere di fortificazione per ordine del Vescovo Egnone dei conti di Appiano (1248-1273). Fù per gran parte del medioevo sede delle più importanti personalità cittadine in particolar modo i Vescovi che lo chiamarono Palatium Episcopatus.I Vescovi in seguito trasferirono la loro sede nel palazzo del Buonconsiglio. Successivamente il palazzo  svolse funzioni Giudiziarie (presenza della Corte di Giustizia) per questo motivo venne chiamato Pretorio. Il palazzo è costituito di mura merlate, sulla facciata ornata di tredici bifore e sette trifore  Ghibelline duecentesche vi si trova lo stemma del principe Vescovo Sigismondo Alfonso dei conti Thun (1668-1677) e gli stemmi di Trento (Aquila) e di Bressanone (Agnello), in un altro punto quelli di Bernarlo Cles e della Famiglia Madruzzo. A fianco al palazzo vi è la torre civica duecentesca, alta 41,5 e larga alla base 7,6 metri e divisa in dieci piani (per un certo periodo fu adibita anche  a carcere). La torre di piazza fu sopraelevata nel periodo di Hinderbach (tra il 1469 e 1486). L’orologio è cinquecentesco (1545) fu dipinto da Girolamo Fontana  e da Marco Sandelli.
Sotto il palazzo si può visitare l’area archeologica della porta Veronensis costruita nel  I  secolo d.c. Qui passava la via Augusta che giungeva da Verona. Della via romana sono visibili le basi dei pilastri, una parte della pavimentazione, e i resti di un torrione.
Al primo piano si trova l’importante museo Tridentino Diocesano ove sono esposti numerosi quadri che raffigurano lo svolgimento del Concilio di Trento e vari esempi di pittura del XV e XVI secolo. In altri piani si trova l’importante collezione di sculture in legno di epoca gotica con statue e oggetti presenti negli altari delle chiese. Di notevole pregio  sono gli arazzi fiamminghi acquistati dal Vescovo Bernardo Cles per decorare le sale in cui si svolgeva il Concilio di Trento. All’ultimo piano si trova il tesoro della cattedrale un numero notevole di oggetti di orificeria e argenteria e di oggetti sacri realizzati tra il XII e il XIII secolo.

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